14 euro lordi al mese di aumento per le Forze dell’Ordine per il rinnovo contrattuale.

Qualcuno ha calcolato che in busta paga sarebbero 9 euro lordi di aumento al mese. Altri, più ottimisti, si fa per dire, calcolano un aumento di 14 euro. Sempre al lordo.

In ogni caso, per gli operatori della sicurezza – agenti di polizia, carabinieri, finanzieri – il rinnovo del contratto porterà solo amarezze.

«Non possiamo accettare – hanno solennemente tuonato i leader dei sindacati confederali – che le regole dello Stato di diritto vengano aggirate con stanziamenti sufficienti sì e no per l’acquisto di un panino imbottito al mese».

C’è un gran malumore, tra le divise. Dopo anni di stanziamenti sempre più frenati, per loro come per il resto della Pubblica amministrazione, e una lunga vacanza contrattuale, è giunta una sentenza della Corte Costituzionale che intima al governo di rinnovare i contratti.

«Il governo ne ha preso atto e non poteva fare altrimenti», dice Daniele Tissone, segretario della Silp-Cgil. «Ma si muove in evidente malavoglia, tanto è vero che ha stanziato appena 74 milioni di euro per gli aumenti. Se li andiamo a dividere per i 450mila operatori del comparto, significa al massimo un aumento mensile da 14 euro.

Quello che ci fa rabbia, però, è che con lo stesso provvedimento si stanziano 83 milioni di euro, 9 più che per noi, per pagare i soldati di Strade sicure e quelli della Terra dei fuochi».

E’ tempo di tagli e di dimagrimento, si sa. Anche per le forze del ministero dell’Interno. Nonostante le grandi sfide.

Per quanto riguarda il Giubileo che sta per iniziare, il ministro Angelino Alfano garantisce che si può stare tranquilli. «In occasione di grandi eventi – dice – ha sempre funzionato il pieno raccordo fra intelligence e polizia, e in questo senso, abbiamo anche deciso di assumere 2.500 agenti di polizia, da utilizzare subito dopo un corso di formazione, e di assegnare all’area romana quasi duemila unità, fra agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza».

È un fatto, però, che agli organici delle forze di polizia è stato imposto un digiuno forzato. Si è alla vigilia della chiusura di centinaia di piccoli posti di polizia. E non c’è da meravigliarsi, considerando che rispetto a qualche anno fa ci sono 45mila operatori in meno.

E se ogni anno vengono assunti in 2500, ne vanno in pensione il doppio. A Roma, secondo dati dei sindacati di polizia, tra il 2001 e il 2014 la popolazione è cresciuta del 13%, il che significa un aumento di 300 mila residenti, ma di contro la questura ha ridotto i suoi organici del 26%. Forse erano troppi prima, ma adesso sono diventati pochi. Ricorda sempre Tissone: «A Ostia, c’è in servizio 1 agente ogni 1000 abitanti. Al Casilino va anche peggio: 1 agente ogni 2560 abitanti».

Ecco, se questi sono i numeri, non c’è da meravigliarsi che un sindacato con simpatie di centrodestra come il Sap fosse sul palco di Bologna con Matteo Salvini. «Noi andiamo ovunque ci invitino a parlare delle condizioni del nostro personale», spiega il segretario Gianni Tonelli.

Detto questo, il quadro del Sap è addirittura apocalittico: «Vogliono far pagare lacrime e sangue ai poliziotti e ai cittadini con scellerati tagli alla sicurezza che siamo i soli a denunciare con forza. Qui si distrugge per distruggere.

Si parla di 6 euro netti di aumento per agente. Vogliono farci abdicare alla nostra missione. Cifre e dati, le opposizioni parlamentari le stanno tirando fuori analizzando la legge di Stabilità».

Il grillino Luigi Di Maio, in effetti, sta spopolando su Facebook con un post che elenca una raffica di tagli. Si prevedono 491 milioni di euro in meno per le spese del ministero dell’Interno.

Mancheranno fondi per la gestione di caserme, per i reparti di prevenzione del crimine, per l’Arma, e anche per la Direzione investigativa antimafia.

Se il Sap ha scelto di buttarsi con Salvini, i confederali, con modi più istituzionali, hanno iniziato a incontrare i gruppi parlamentari. «Ma non escludiamo nessuna forma di lotta democratica».

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