Al telefono mai fornire i propri dati della bolletta dell’ENEL (vale anche per il GAS): è una truffa …

Abbiamo parlato con l’operatore di un fornitore nazionale di energia elettrica, il quale, oltre averci delucidato in merito alla nostra doglianza, molto professionalmente, ha preso spunto per metterci in guardia su quella che possiamo definire, senza giri di parole, una vera e propria truffa, che si conclude con la sottoscrizione di un nuovo contratto, ma a insaputa dell’utente!

Probabilmente questi procacciatori cercano così di ottenere qualche nuovo utente, visto che la vendita porta a porta è molto più difficile dopo le tante truffe segnalate.

Ora torniamo alla truffa e vediamo come accade.

Prima però dovete sapere che i contratti si possono fare anche telefonicamente e chi ve li propone registra la conversazione come prova del vostro consenso.

Dunque vi arriva la telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico:

“Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare”. E lì scatta la trappola.

Chi non vorrebbe evitare di pagare una bolletta?

La voce vi chiede: “Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera”. Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”.

E con la vostra voce avete confermato i dati. Poi l’operatore vi chiede il Pod (o PDR che è il corrispettivo del GAS), che è una sorta di pin bancomat della bolletta (identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell’energia elettrica (o gas) – insomma il vostro immobile – e non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto). Se lo rivelate possono utilizzarlo.

Quindi, se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito!

E per recedere ci vorrà una raccomandata con ricevuta di ritorno, che potrete fare quando scoprirete di avere aderito ai servizi di un nuovo gestore.

Insomma, il Pod o il Pdr custoditelo gelosamente come il pin del bancomat e, come ci ha raccomandato l’operatore, appena chiamano e vi chiedono il vostro nome, invece di rispondere Tizio o Caio, rispondete “Si” domandate pure, “chi parla?” così la registrazione salta.

Insomma, pur di poter truffare la gente, ne pensano una più del diavolo, quindi sarebbe opportuno un passaparola!