CSM: i magistrati non potranno superare il tetto di 80 ore annuali per incarichi extragiudiziari. Tra gli incarichi stragiudiziali è compresa la partecipazione programmata, continuativa e non occasionale, anche se a titolo gratuito, a trasmissioni televisive in cui vengono trattate vicende giudiziarie ancora in corso.

Giro di vite del CSM sugli incarichi extragiudiziari dei magistrati

Il CSM, con una nuova circolare sostitutiva della n. 19942/11, che troverà applicazione alle istanze presentate a partire dal 30 novembre, detta i nuovi criteri per le autorizzazioni agli incarichi extragiudiziari, nel segno di una maggiore severità.

Maglie strette per gli incarichi extragiudiziari dei magistrati: è quanto emerge dalla circolare del CSM sostitutiva della n. 19942/11 – che verrà applicata alle istanze presentate a partire dal 30 novembre –, che detta i nuovi criteri per le autorizzazioni nel segno di una maggiore severità.

Un doppio binario per la nuova disciplina.

Nella nuova versione della circolare sono agevolmente riconoscibili due linee di tendenza: per un verso, il provvedimento mira a semplificare i meccanismi di esercizio del potere autorizzativo da parte del Consiglio Superiore della Magistratura; per l’altro, si rende più stringente ed effettivo il potere di controllo da parte del CSM.

Le principali novità.

La circolare, istituisce – pur non prevedendo tetti assoluti – un monte ore annuo complessivo di 80 ore da dedicare all’impegno extragiudiziario, oltre il quale scatta la presunzione di non conciliabilità dell’attività con l’ordinario svolgimento del servizio, che potrà tuttavia essere superata in considerazione delle peculiarità del caso concreto.

Nota di colore – ma non solo -, per la prima volta la circolare tra gli incarichi extragiudiziari considera la partecipazione «programmata, continuativa e non occasionale», anche se a titolo gratuito, a trasmissioni televisive in cui vengono trattate vicende giudiziarie ancora in corso.