Facebook search: il motore di ricerca che mette on-line tutti i post pubblici che si è condiviso. Ecco come correre ai ripari (foto allegata).

E’ meglio controllare tutti i post pubblici (e subito) perché presto chiunque potrà usare il motore di ricerca del social network per risalire ai post che hai condiviso.

Come mettersi al riparo.

Metto subito le mani avanti: se sei un utente Facebook che se ne infischia solennemente di tutelare la propria privacy;

se il fatto che chiunque possa avere accesso a tutto quello che hai postato sul social network (compresi i meme volgari, le foto dei tuoi figli e le invettive che hai berciato nel 2008 contro un candidato politico) ti è indifferente;

se, insomma, vuoi solo continuare a usare Facebook come hai sempre fatto, allora ti risparmio del tempo: non leggere questo pezzo.

Se invece alla tua privacy online un minimo ci tieni, preparati a ricontrollare i post che hai condiviso come pubblici perché presto chiunque potrebbe trovarli utilizzando il motore di ricerca di Facebook.

In queste ore l’azienda di Menlo Park ha infatti annunciato di aver cominciato a introdurre una nuova funzionalità di Facebook Search che consente di ricercare qualsiasi contenuto sia stato condiviso pubblicamente dagli utenti Facebook.

Si tratta di un salto qualitativo mica da poco, considerando che attualmente sulla piattaforma esistono 3 milioni di milioni (o 3.000 miliardi) di contenuti pubblici.

Certo, molti corrisponderanno ad articoli, video e contributi di sicuro interesse; ma la maggior parte sono post personali di utenti troppo impegnati a starnazzare le proprie opinioni online per preoccuparsi di filtrare quello che postano.

Risultato: se hai la tendenza (o ce l’hai avuta in passato) a condividere contenuti imbarazzanti senza preoccuparti delle conseguenze e ora invece ha indossati i vestiti della persona rispettabile, sappi che con una semplice ricerca chiunque potrebbe risalire a quella foto di compleanno in cui hai posato a chiappe nude travestito da Pimpa.

Ma niente paura, sei ancora in tempo a metterci una pezza.

Le alternative sono due. La prima è accedere al Registro Attività e passare in rassegna ogni singolo post condiviso da quando ti sei iscritto a Facebook a oggi.

La seconda – consigliabile – è accedere a quella specifica sezione che ti permette di modificare in un singolo passaggio le impostazioni sulla privacy di tutti i tuoi contenuti passati.

È sufficiente andare sulla pagina impostazioni sulla privacy e strumenti, andare alla terza riga e cliccare su Limita i post passati.

Attenzione però, una volta che avrai completato la procedura (si tratta di fare altri due click, non spaventarti) tutti i tuoi post passati diventeranno visibili solo ai tuoi contatti (sì, compresi quelli che avevi deciso di condividere con gli amici degli amici), e non sarà possibile ripristinare la situazione iniziale.

Ma privacy a parte, la mossa di Facebook rappresenta un potenziale pericolo per chi sulla ricerca ha basato il proprio impero (Google) e su quei social network che stanno cercando di trasformare i contenuti News nel proprio core business (Twitter).

Già oggi, ogni giorno vengono compiute 1,5 miliardi di ricerche su Facebook, una cifra non così lontana da quelle dichiarate da Google nel 2012 (3,3 miliardi).

Considerando che da tempo molti utenti dimostrano di preferire i contenuti suggeriti dai propri contatti a quelli anonimi (in particolare quando si tratta di recensioni di prodotti e servizi), se il nuovo Facebook Search sarà ben calibrato, Google e Twitter avranno una bella gatta da pelare.

Comunque vada, è praticamente certo che la nuova funzionalità di ricerca indurrà gli utenti Facebook a passare ancora più tempo sulla piattaforma, a cliccare su più contenuti, a elargire ancora più informazioni personali e a visualizzare ancora più inserzioni pubblicitarie.

E non c’è nulla che a Facebook interessi più di tenere i propri utenti nel suo steccato.

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