Gratuito patrocinio nei procedimenti amministrativi. Sanzione per scioperi illegali. Negare il gratuito patrocinio in questi peculiari casi viola doppiamente l’art. 6 Cedu.

Lamenta di non aver potuto usufruire di un’assistenza legale gratuita: fu accusata di aver preso parte ad una manifestazione illegale e condannata ad una multa. Tutti i ricorsi anche alla Consulta furono rigettati.

Inserito nei factsheets: Elderly people and ECHR. La CEDU ravvisa una duplice deroga ai diritti all’equo processo ed all’assistenza legale (art. 6 commi 1 e 3 Cedu).

In primis il suo processo non è stato equo: la sanzione amministrativa contro la partecipazione a manifestazioni non autorizzate, prevedendo la pena del carcere od una multa d’importo relativamente basso, denota, invero, una natura punitiva e dissuasiva tipica del penale, tanto che il relativo giudizio dovrebbe essere sussunto sotto questo ramo del diritto anziché sotto l’amministrativo.

Tale procedura impone restrizioni alle libertà personali e di riunione e di conseguenza era prioritario il diritto ad avere un’assistenza legale (principio cardine tutelato dall’art. 6) e, essendo priva di fondi, di avere accesso al gratuito patrocinio (Allen c. Regno Unito [GC]del 2013 e Grande Stevens ed altri c. Italia del 4/3/14 nel quotidiano del 5/3/14).

Vediamo cosa dice, a tal proposito, l’art. 6;

Art. 6 Cedu: Diritto a un equo processo

1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile o sulla fondatezza di ogni accusa penale formulata nei suoi confronti. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l’accesso alla sala d’udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell’interesse della morale, dell’ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o, nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità possa portare pregiudizio agli interessi della giustizia.

   2. Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata.

   3. In particolare, ogni accusato ha diritto di:

   (a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile e in modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico;

   (b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa;

   (c) difendersi personalmente o avere l’assistenza di un difensore di sua scelta e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio, quando lo esigono gli interessi della giustizia;

   (d) esaminare o far esaminare i testimoni a carico e ottenere la convocazione e l’esame dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico;

   (e) farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua usata in udienza.