Uno Bianca, scarcerato Occhipinti perché davvero “pentito”. I famigliari delle vittime: “È indecente” (Video).

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Marino Occhipinti, ex poliziotto indicato come il gregario della Banda della Uno Bianca e condannato all’ergastolo per l’omicidio di una guardia giurata è un uomo libero.

Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Venezia che, accogliendo la richiesta della difesa, ha considerato «autentico» il pentimento dell’ex vice-sovrintendente della squadra narcotici. La notizia è stata confermata dal legale di Occhipinti, avvocato Milena Micele.

Marino Occhipinti fu condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari avvenuto durante l’assalto ad un portavalori alla coop di Casalecchio di Reno, Comune alle porte di Bologna, il 19 febbraio 1988. Nel 2012 ha ottenuto la semilibertà con la possibilità di lavorare al mattino per poi rientrare in carcere alla sera.

L’estate scorsa fece discutere il permesso premio che fu accordato dal tribunale di Sorveglianza di Padova all’ex componente della Banda della Uno Bianca per trascorrere una settimana in un albergo in Valle d’Aosta per partecipare ad un’iniziativa promossa da Comunione e Liberazione e dalla Cooperativa Giotto per cui lavora da anni.

La Banda della Uno Bianca, capeggiata dai fratelli Savi, a cavallo tra il 1987 ed il 1994, fece 24 morti e oltre 100 feriti in Emilia Romagna e nelle Marche.

«È un’indecenza». Commenta così Anna Maria Stefanini, la madre di Otello, carabiniere ucciso dalla Banda della Uno Bianca il 4 gennaio 1991 nel quartiere del Pilastro a Bologna. «Con il profondo dolore, che ormai mi accompagna da molti anni, ho saputo della scarcerazione definitiva – scrive la donna in una lettera -.

Alla sua età si può ricostruire una vita, invece mio figlio aveva ventidue anni quando l’hanno massacrato! Voglio replicare al giudice che testualmente ha scritto che il suo pentimento è “autentico”, invitandolo a riflettere su come nessun pentimento possa considerarsi compiuto se non è accompagnato dal perdono dei familiari delle vittime, vittime essi stessi della perdita dei propri cari ad opera di azioni criminali che, nel caso della Banda della Uno Bianca hanno determinato l’omicidio di 24 persone e il ferimento grave di altre 103».

«Non è da sottovalutare – continua Anna Maria Stefanini – che se Occhipinti avesse parlato nel giusto contesto molte persone sarebbero ancora vive tra cui mio figlio che, come già detto, è stato ucciso a 22 anni perché in quel momento rappresentava la legalità e lo Stato Italiano! In esito all’ergastolo Occhipinti ha scontato venti anni di reclusione ma è da molti anni in liberta vigilata.

Ribadisco la necessità di cambiare le leggi affinché sia garantita la certezza della pena per i reati efferati contro lo Stato e chiedo l’aiuto delle Istituzioni affinché questo possa avvenire».

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1 thought on “Uno Bianca, scarcerato Occhipinti perché davvero “pentito”. I famigliari delle vittime: “È indecente” (Video).”

  1. Sono fermamente d’accordo con la posizione della madre del Carabiniere ucciso e in più, ricordo, molti altri carabinieri ed agenti caddero sotto i colpi di questa banda criminale.
    Non posso accettare che poliziotti (se così li posso definire) abbiano l’animo di uccidere altri servitori dello stato: questo è un TRADIMENTO senza alcuna giustificazione ed appello, al di là di qualsivoglia motivazione politica.
    La pena per siffatti reati non deve riconoscere alcuna deflessione!

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