E’ viziato da eccesso di potere il provvedimento del Ministro dell’ interno che vieta l’ ingresso e il transito e la sosta di una nave nel mare territoriale nazionale (T.A.R. Lazio – Roma, Sezione I Ter, Decreto 14 agosto 2019, n. 5479).

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio

(Sezione Prima Ter)

Con l’intervento dei Magistrati:

Dott. Leonardo Pasanisi – Presidente

…, omissis …

DECRETO

sul ricorso numero di registro generale 10780 del 2019, proposto da:

Foundacion Proa (Pro – Activa Open Arms), in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Arturo Salerni, Mario Antonio Angelelli, Maria Rosaria Damizia, Giuseppe Nicoletti, Gaetano Mario Pasqualino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, Ministero della Difesa, in persona del Ministro pro tempore, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro pro tempore, Presidenza del Consiglio dei Ministri, in persona del Presidente pro tempore non costituiti in giudizio;

per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, anche monocratica

– del provvedimento reso dal Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’1 agosto 2019, comunicato a mezzo e mail, con cui si dispone “sin da ora” il divieto di ingresso, transito e sosta della nave Open Arms “nel mare territoriale nazionale”, e di ogni altro comunque connesso, anche se non conosciuto dalla ricorrente.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Vista l’istanza di misure cautelari monocratiche proposta dalla parte ricorrente, ai sensi dell’art. 56 cod. proc. amm.;

Considerato, quanto al fumus, che il ricorso in esame non appare del tutto sfornito di fondamento giuridico in relazione al dedotto vizio di eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso, nella misura in cui la stessa amministrazione intimata riconosce, nelle premesse del provvedimento impugnato, che il natante soccorso da Open Arms in area SAR libica – quanto meno per l’ingente numero di persone a bordo – era in “distress”, cioè in situazione di evidente difficoltà (per cui appare, altresì, contraddittoria la conseguente valutazione effettuata nel medesimo provvedimento, dell’esistenza, nella specie, della peculiare ipotesi di “passaggio non inoffensivo” di cui all’art. 19, comma 1 [recte, comma 2], lett. g), della legge n. 689/1994);

Ritenuto, quanto al periculum in mora, che sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concessione – nelle more della trattazione dell’istanza cautelare nei modi ordinari – della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane (e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici);

P.Q.M.

Accoglie, nei sensi di cui in motivazione, la suindicata istanza di misure cautelari monocratiche.

Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 9 settembre 2019.

Il presente decreto sarà eseguito dall’Amministrazione ed è depositato presso la Segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Roma il giorno 14 agosto 2019.

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Decreto Sicurezza-Bis

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Il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa: “C’è qualcosa che non funziona”. Ma perché sono stati fatti scendere?

I tredici immigrati sbarcati dalla Open Arms non hanno alcuna malattia, a parte uno di loro che aveva un’otite; è quanto emerge dal resoconto fatto dal responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio.

Il medico ha infatti dichiarato all’Ansa: “C’è qualcosa che non funziona, perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

C’è dunque qualcosa che non torna; com’è infatti possibile che mentre Open Arms parla di ingenti patologie tra gli individui caricati sulla nave e fatti sbarcare, i medici di Lampedusa non hanno riscontrato nulla di tutto ciò?

Nella relazione firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom e in possesso dell’Ansa si legge poi quanto segue: “La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”.

La Open Arms rendeva noto su Twitter che tre persone erano state fatte scendere dalla nave “per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate”, pressando nuovamente per far scendere “urgentemente” tutti gli immigrati imbarcati sulla nave perchè “l’umanità lo impone”.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Mattarello ha dichiarato all’agenzia LAaPresse “…Se c’è gente che sta male a bordo, secondo me, per il mio modo di vedere le cose da pescatore, io farei scendere tutti”. Poi incalza il governo: “Se a bordo della nave Open Arms, c’è un problema di salute e la gente sta male, per quale motivo farli scendere così pochi alla volta, col contagocce. Sarà per dimostrare che qualcuno ha i muscoli, per fare vedere che siamo forti?”.

A questo punto però sono molti i dubbi riguardo alla reale situazione degli imbarcati. Il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa ha detto che dei 13 naufraghi sbarcati per “motivi medici” dalla Open Arms uno aveva una otite. Gli altri stavano bene.

“Siamo davanti all’ennesima presa in giro della ong spagnola su nave spagnola, quella Open Arms che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia. In tutto questo tempo sarebbero già andati e tornati in un porto spagnolo tre volte!

Queste ong invece fanno solo battaglia politica, sulla pelle degli immigrati e contro il nostro Paese. Ma io non mollo”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Fonte, dell’articolo, quì

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