Il Prefetto di Avellino fa marcia indietro: ritirata la circolare che vietava alle Forze di Polizia di ritirare la patente di guida agli automobilisti incorsi nella violazione ex art. 186 co. 2 “Lett. B” del codice della strada.

Alla fine il Prefetto ha ceduto.

Incalzato dal popolo del web e dai mass media, il rappresentante del Viminale ha fatto dietro-front emanando un ordinanza che annullava, siffatto, la precedente ovvero quella di vietare alle FF.OO., in servizio su tutto il territorio della Provincia di Avellino, il ritiro della patente di guida a tutti quei conducenti che a seguito del loro abuso dell’alcol erano incorsi in un incidente stradale e/o solamente risultati positivi all’etilometro durante un normale controllo alla circolazione stradale.

Verrebbe la voglia di urlare vittoria. Ma non si può perché quando torna a trionfare semplicemente la logica non è una vittoria è solo il trionfo del banalissimo a antico buon senso.

Ora, si è ritornati a: “Salve, favorisca la patente, libretto e … soffio”.

Di seguito l’ordinanza prefettizia:

“A seguito di successivi confronti, ravvisata la necessità di un approfondimento organico della problematica ad un più alto livello istituzionale, con tutte le Autorità e gli Uffici che  rivestono, nella materia, un ruolo attivo di controllo, ed al fine di assicurare, nelle more, un omogeneo comportamento inter-provinciale, si ritiene opportuno sospendere la citata direttiva con effetto immediato e fino ad ulteriori disposizioni”: così il prefetto di Avellino ha sospeso la circolare con la quale si chiedeva di non procedere al ritiro del documento di guida in caso di rilevata ipotesi di reato prevista dall’art. 186, comma 2 lett.”B” del codice della strada (circolazione in stato di ebbrezza alcolica con tasso compreso fra 0,81 g.l. e 1,5 g.l).

…, a cura dell’App.sc. FM