La lettera della figlia del poliziotto scomparso: “Ciao Papi, sei il mio idolo: voglio essere come te” …

Una lunga lettera pubblicata il giorno dopo i funerali di Gaetano Senarcia, il 50enne assistente capo della polizia scomparso nella notte tra domenica e lunedì in seguito a un malore. A scriverla Rebecca, la figlia del poliziotto che lavorava al commissariato di Pianura a Napoli.

Gaetano aveva due figli e viveva a Castel Volturno. Tutti i giorni veniva a lavorare nel capoluogo partenopeo dove oramai tutto lo conoscevano e ne apprezzavano le grandi qualità umane e professionali.

Era il poliziotto di quartiere, l’agente punto di riferimento di numerosi cittadini. Un volto noto e rassicurante, una persona che – così come ricordato da alcuni residenti – faceva “dormire sonni tranquilli”.

Nella sua lettera Rebecca ricorda tutto questo e nel finale invita tutti a non dare mai nulla per scontato, non rinunciare ad un abbraccio, una parola, perché “il dispiacere ci colpisce all’improvviso” e “poi non resta che vivere col rimpianto”.

“Per me non sei solo mio padre, per me sei tutto quello che non si può descrivere a parole… sei il mio primo amore e lo sarai per tutta la vita e io come dici tu “sono la donna che ami di più”… sei il mio idolo, tutto ciò che io voglio essere è esattamente come sei tu…. un uomo onesto, rispettoso, altruista e sempre disponibile per chiunque ne avesse bisogno. Sono sempre stata orgogliosa della divisa che indossavi, la amavi ma soprattutto la rispettavi, dicevi che ce l’avevi cucita addosso… e quando ci incontravamo per strada che eri in servizio non immagini quanto orgoglio sentivo nel cuore pensando “quello è mio padre!”… mi dicevi sempre che eri fiero di me e io questo lo so, mi hai sempre appoggiata in tutto anche quando era tutto buio e io perdevo le speranze tu accendevi quella piccola luce dentro me dicendomi di non preoccuparmi. Sono tanti i ricordi… ed erano ancora tante le cose che dovevamo fare insieme.

Purtroppo quando abbiamo accanto le persone che amiamo diamo tutto per scontato, non immaginiamo che quello che per noi è la normalità da un momento all’altro non possa esserci più. Quello che io oggi voglio trasmettere a tutti è di non dare mai nulla per scontato, mai pensare che possa essere abbastanza, una parola o un abbraccio… di fare sempre ciò che ci sentiamo di fare perché il dispiacere ci colpisce all’improvviso quando poi non resta che vivere col rimpianto di non aver fatto tutto quello che avremmo potuto. Ringrazio chi in qualche modo c’è stato nella vita di mio padre donandogli attimi di felicità e gioia.
Ciao papi”

Fonte: www.napoli.ilriformista.it/

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