Nucleo Radiomobile: la sua storia …

Siamo nei primi anni del secondo dopoguerra quando l’Arma dei Carabinieri rileva la necessità di dotare i propri automezzi di sistemi radioveicolari al fine di fronteggiare meglio la dilagante malavita organizzata.

Più precisamente siamo nel dicembre 1948 quando il Comando 4° Brigata – Roma allo scopo di combattere con metodi più moderni il brigantaggio nella provincia di Nuoro istituisce il “Nucleo Motorizzato Squadriglie”, con lo scopo iniziale di scortare le autocorriere che percorrono le strette e ghiaiose strade della Barbagia.

Il Nucleo viene inizialmente dotato di 10 giardinette “FIAT 1100 I” munite di apparecchi radiomobili collegati fra loro, senza nessun appoggio di una centrale fissa, sotto il diretto comando del comandante del Gruppo di Nuoro.

E’ una fase storica molto importante, in quanto la Benemerita Arma dei Carabinieri, esempio di eroismo militare in tutte le guerre, si vede impegnata in una difficile posizione di mantenimento dell’ordine pubblico, combattendo un nemico non sempre conosciuto e tuttaltro che leale: il banditismo.

Da parte dei comandi di zona si cerca di sensibilizzare il Comando Generale ad un diverso modo di “combattere”, forse non ancora ben chiaro ma senz’altro più moderno ed efficiente. Comunque i mezzi vengono incrementati nel corso degli anni fino a raggiungere il numero di 42 nel corso del 1953.

E proprio in quell’anno il sistema di radiocontrollo viene ampliato e migliorato, viene programmato un reticolato di automezzi (sempre i FIAT 1100 i) che vengono posizionati ai crocevia delle strade più importanti e tenuti in contatto tra loro mediante messaggi inviati ad intervalli determinati, è una piccola idea che nell’ambito della repressione del crimine diventa una grande rivoluzione; il Nucleo Motorizzato Squadriglie si trasforma così in “P.A.C. ” (Posti Ascolto e Controllo), ci si avvicina in questo modo ad un sistema radio-centralizzato.

Le FIAT 1100 Giardinetta, descritte in un dettagliato rapporto dell’epoca come mezzo dotato di grande maneggevolezza, con doti di velocità, ripresa ed economia ottimo per le strade del nuorese (PROT. 523/2 DEL 29/4/49), ma pur sempre goffi e pesanti, venivano lentamente sostituiti dalle nuovissime FIAT “Campagnola” mod. AR-51, veri fuoristrada, certamente più flessibili sulle strade sterrate e tortuose.

Nel frattempo, proprio sulla base della positiva esperienza nuorese, nel 1954, all’interno del Comando di Gruppo “Roma I°” – nasce il “Nucleo Speciale Carabinieri”, avente compiti essenziali di radiopattugliamento e pronto intervento, con lo scopo di “assicurare la convivenza civile, mediante la repressione di fatti delittuosi.

Il Nucleo inizia ad operare con 12 di quelle FIAT AR-51, che avevano avuto il battesimo proprio in Barbagia.

Il Nucleo si arricchisce via via di automezzi e, nell’anno 1958, assume la denominazione di “Nucleo Radiomobile”, sempre alle dirette dipendenze del Comando di Gruppo Roma I°. Nell’autunno di quello stesso anno, il Nucleo Radiomobile si estende in altri capoluoghi di provincia italiani fino al 13 febbraio 1961, data in cui – a seguito di uno specifico riassetto organizzativo dell’Arma – assume la denominazione ufficiale di “Nucleo Mobile di Pronto Intervento”, e viene posto sotto il diretto comando di un ufficiale subalterno (normalmente un Capitano).

Nel corso del 1971 viene arricchito del gruppo motociclisti prima e dalla sezione infortunistica dopo. Il 15 febbraio 1972, dopo essersi diffuso in tutti i Comandi di Gruppo «in sede di Legione» (essenzialmente presso i capoluoghi di regione), acquisisce la denominazione definitiva di “Nucleo Radiomobile” che conserva tuttora.

Verso la metà degli anni ottanta viene adottato – in via sperimentale e nelle sole città di Milano, Roma, Napoli e Torino – il numero breve d’emergenza 112, da affiancare al più vecchio 113 già in uso da molti anni presso le pattuglie della Polizia di Stato.

Il successo di tale sistema di chiamata telefonica determina l’impulso definitivo per la capillare diffusione del Nucleo Radiomobile presso tutti Comandi Provinciali d’Italia.

LA RADIOTRASMITTENTE

L’elemento caratterizzante del Nucleo Radiomobile (comunque venisse chiamato) è sempre stato l’accoppiamento di un mezzo veloce per spostamenti su terra (automobile o motocicletta) con una apparecchiatura ricetrasmittente per poter rapidamente segnalare o intervenire su segnalazioni effettuate da altre autovetture o (in seguito) dalla Centrale Operativa. Il primo apparecchio radio installato sulle “FIAT 1100 I” degli anni ’50 era di derivazione post-bellica e si basava sulla tipica tecnologia radio-trasmittente.

Dal 1963, invece, le “Giulia Super” in dotazione ai vari comandi dell’epoca vennero dotate di più funzionali apparecchi radiotelefonici veicolari modello RE-EL 66/7.

Oggi tutti i mezzi sono dotati di moderni sistemi veicolari OTE VT gamma-400. PROD-EL 66/7. Oggi tutti i mezzi sono dotati di moderni sistemi veicolari OTE VT gamma-400. . Oggi tutti i mezzi sono dotati di moderni sistemi veicolari OTE VT gamma-400.

I COLORI

Alla nascita del primo “Nucleo Motorizzato Squadriglie”,la colorazione dei mezzi era la medesima di quella adottata dall’Esercito Italiano, che era caki opaco con le sole insegne distintive (in bianco) dell’Arma ed il numero del reparto di appartenenza. A tale livrea i mezzi dei Carabinieri aggiunsero, in un primo tempo, una scritta semplice “CARABINIERI” di colore bianco opaco sita sul frontale dell’automezzo. Dal 1954 viene aggiunta un’analoga scritta sul lunotto posteriore di colore rosso catarinfrangente mentre le insegne distintive diventano bianco-rosse.

Negli anni ’60 viene aggiunta la scritta “PRONTO INTERVENTO TEL. XXXXXX” da apporre in bianco sul vetro anteriore e in rosso sul lunotto posteriore, entrambe catarinfrangenti.

Dall’estate del 1969, il Comando Generale dell’Arma inizia uno studio per cambiare la colorazione dei mezzi, che ormai nel quadro dei problemi connessi con gli elevati indici di traffico veicolare, necessitano di essere individuabili a distanza (prot. 105.3 del 16/4/70).

Dopo alcuni tentativi non soddisfacenti, ed altri privi di risultati (è famosa una fotografia di una Giulia TI di colorazione bianca con scritte in blu), viene varata nel maggio del 1970 la nuova livrea di colore blu scuro lucido, che mantiene inalterato lo schema, la forma ed i colori delle scritte distintive.

Dal momento, però, che era necessario che i mezzi venissero rilevati agevolmente anche dagli elicotteri del Servizio Aereo dell’Arma (prot. 1121.1 del 28/5/71), nella primavera successiva (1971) viene introdotta una nuova colorazione bianco-lucido sui tetti delle autovetture, con indicato il numero di riferimento del mezzo. Nello stesso tempo vengono applicate per la prima volte sulle fiancate le scritte distintive “CARABINIERI” con caratteri cubitali e lo scudetto distintivo del Nucleo Radiomobile nei colori rosso-oro.

Lo scudetto rappresenta una gazzella (dal nome con cui sono comunemente identificati i mezzi del Nucleo Radiomobile) nell’atto di saltare, intersecata con la Fiamma dell’Arma e con una saetta simbolo di forza e di rapidità.

A partire dal 1994 a tutti gli automezzi del Nucleo Radiomobile è stato modificato il carattere della scritta CARABINIERI che si trova sulle fiancate ed stata aggiunta (sulle fiancate stesse) una riga longitudinale rossa che, sulla parte posteriore, assume la forma di saetta e si interseca con la scritta 112.

Spariscono, nello stesso periodo le scritte sui cristalli dell’auto e lasciano il posto ad un’unica scritta sul posteriore del mezzo di colore bianco, seguita – talvolta – dal numero di riferimento dello stesso.

GLI AUTOMEZZI

-FIAT – 1100 I
-FIAT – AR/51
-FIAT – AR/59
-ALFA ROMEO – Giulia ti
-ALFA ROMEO – Giulia Super
-ALFA ROMEO – Alfetta (1° serie)
-ALFA ROMEO – Alfetta (2° serie)
-ALFA ROMEO – Alfa 75
-ALFA ROMEO – Alfa 90
-TOYOTA Carina E 2,0
-ALFA ROMEO – Alfa 155
-FIATA BRAVA 1600
-ALFA ROMEO – Alfa 156
-ALFA ROMEO – Alfa 159
-Alfa Romeo Giulietta

*-Seat Leon (in fase di distribuzione)

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