Omicidio del carabiniere, l’avvocato del killer: “Non ha ucciso con premeditazione”.

«Roberto Vignozzi non ha ucciso seguendo un piano premeditato.

I figli non hanno avuto alcun ruolo nell’omicidio, nemmeno a livello di istigazione».

Ne è convinto l’avvocato Enrico Di Martino che si trasforma in Perry Mason e annuncia l’avvio di indagini difensive per chiarire quanto avvenuto la mattina dell “omicidio del Maresciallo Antonio Taibi”.

Un investigatore privato ricostruirà le ore precedenti al delitto, esaminerà tutte le carte, anche alla luce del nuovo interrogatorio avvenuto in Procura. I figli e la moglie di Roberto Vignozzi sono stati prelevati da casa e ascoltati a lungo dal Sostituto Procuratore: l’avvocato Di Martino adesso passa alle contromosse.

Il legale, che oggi si recherà di nuovo in carcere per parlare con il suo assistito, parte da un dato di fatto: Vignozzi non è partito con l’intenzione di uccidere e soprattutto avrebbe agito senza il coinvolgimento dei figli.

Lo dimostrerebbe il fatto, raccontato dallo stesso legale, che una volta rientrato in casa, per smettere gli abiti sporchi di sangue, cambiarsi e andare in Procura a costitursi, i due figli, Riccardo e Alessandro, sono scoppiati in lacrime.

Quando il padre ha detto loro: «ho avuto paura e ho sparato» hanno capito che era successo qualcosa di terribile.

Le carte, secondo il legale della difesa, parlerebbero chiaro. Non ci sarebbe la premeditazione.

Roberto Vignozzi sarebbe andato a casa del maresciallo Antonio Taibi, in via Monterosso a Carrara, per avere un chiarimento. Poi però ha perso la testa, “ ha avuto paura” sostiene l’avvocato dopo aver parlato a lungo con il suo assistito, e ha sparato.

Non sapendo nemmeno, questo è un altro punto della linea difensiva, di avere ucciso il carabiniere. Lo avrebbe ripetuto anche ai figli: «Non so se è morto» quando è passato da casa prima dell’ultimo atto di quella drammatica mattinata, terminata in Procura a Massa. Insomma per la difesa ora è ora delle contromosse. La prima sono le indagini che prenderanno il via nelle prossime ore. Uno step cruciale sarà il nuovo incontro in carcere con Roberto Vignozzi.

Se nel primo colloquio con l’avvocato Di Martino, l’ex postino era sembrato completamente spaesato, nel secondo incontro il settantaduenne ha cominciato a parlare, ha raccontato la sua versione dei fatti vissuta però quasi da spettatore, come se si fosse completamente estraniato da quanto avvenuto nell’androne della palazzina di via Monterosso.

Adesso Vignozzi sarà nuovamente sentito dal suo avvocato, proprio quando anche la Procura ha dato un’accelerazione alle indagini con gli interrogatori dei familiari dell’omicida.

I prossimi giorni dovrebbero quindi essere davvero importantissimi.

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