“Papà lo sai che un giorno mi chiameranno p*ttana?” Il toccante video sui diritti delle donne.

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Si intitola “Dear Daddy” (Caro papà) il nuovo video dell’associazione norvegese CARE, per i diritti delle donne, subito diventato virale sul web con milioni di visualizzazioni in pochissimi giorni commuovendo tutti.

Il video è in realtà un lungo e toccante discorso di una bambina non ancora nata rivolto a suo padre:”Nascerò femmina, e già quando avrò 14 anni i miei compagni di classe mi chiameranno puttana… Solo per ridere, certo. Sono cose che i ragazzi fanno, quindi non c’è da preoccuparsi, penserai. Lo capisco. Forse anche tu da ragazzo lo facevi. Per impressionare gli altri ragazzi.

Non lo pensavi davvero, certo.””A qualcuno dei ragazzi forse non penserà che è solo uno scherzo quando avrò 16 anni e qualcuno cercherà di infilarmi una mano nelle mutande e magari io avrò anche bevuto. E se dirò “no”, loro rideranno. È una cosa da ridere, vero? E se tu in quel momento potessi vedermi, papà, saresti così imbarazzato perché vedresti quanto mi sentirei usata.””E magari quando avrò 21 anni e cercherò di tornare a casa, il figlio di uno di quei ragazzi con cui tu facevi le battute sulle donne mi violenterà. Perché lui quegli scherzi li ha sempre fatti sentire a suo figlio e suo figlio ci ha creduto. Magari andrà così”.”E poi finalmente troverò l’Uomo Giusto, uno spiritoso, colto, sportivo, con un lavoro fantastico che fa sci di fondo come te. Ma una sera, non sarà più l’Uomo Giusto. Sarà stanco, teso…e mi chiamerà puttana.

Come anche tu hai fatto qualche volta e anche lui ha già fatto qualche volta. E un altro giorno mi darà uno schiaffo. Lo so, potrò essere anche io insopportabile. Ma io non saprò cosa fare, perché sarò confusa, lo amerò e lo odierò e un giorno lui quasi mi ucciderà”.”Anche se avrò una laurea, un lavoro fantastico, l’amore della famiglia e degli amici, non potrò farci niente.

E allora ti chiedo un favore. Ricorda: da cosa nasce cosa. Per cui non cominciare, non cominciamo queste cose. Non lasciare che i miei fratelli chiamino le ragazze puttane, perché non lo sono. E perché un giorno qualche ragazzino potrebbe pensare che invece è vero. Non accettare stupidi insulti, nemmeno dai tuoi amici. Perché dietro ogni scherzo c’è anche un po’ di verità”.

“Caro papà, io so che mi proteggerai da ogni pericolo senza esitare. Armi, auto, leoni, e magari…che so, il sushi. Ma caro papà, io nascerò femmina. E allora ti prego, fai il possibile per proteggermi dal più grande pericolo di tutti”.

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1 thought on ““Papà lo sai che un giorno mi chiameranno p*ttana?” Il toccante video sui diritti delle donne.”

  1. Bello.
    Aggiungerei qualcosa suggerito dall’esperienza e dalla cronaca: vorrei che fossero solo mie fantasie, ma il mondo vero è diverso da quello dei miei desideri.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli fin dall’asilo a rispettare e fidarci delle maestre, dei professori e dei carabinieri.
    Caro papà, tu e la mamma insegnatemi per tempo a non truccarmi e atteggiarmi a 10 anni come se ne avessi 18.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli a non fumare per fare i grandi a 11 anni.
    Caro papà, tu e la mamma insegnatemi per tempo a non fare *** a 12 anni ai miei compagni nei bagni della scuola media per una ricarica telefonica da 5 euro. Anzi, insegnatemi a non fargliene affatto.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli a non mettere su Facebook a 13 anni selfie in cui sembriamo disposti a tutto. Anzi, insegnateci a non mettere nulla di noi su Facebook.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli a non ubriacarci a 14 anni. Anzi, insegnateci a non bere proprio alcolici.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli a non buttarci via a 15 anni nei letti altrui.
    Caro papà, tu e la mamma insegnate per tempo a me e ai miei fratelli a non tornare a casa la mattina seguente una notte passata chissà dove a 16 anni.
    Caro papà, tu e la mamma ricordate che quando io e i miei fratelli avremo 17 anni, voi non sarete più in tempo a insegnarci nulla.

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