„ll capitano della Compagnia di Battipaglia: “Moralmente mi sento un po’ responsabile di quanto accaduto, poichè chiedo continuamente ai miei carabinieri di profondere il massimo sforzo per permettere una migliore condizione di vita”“
Dopo l’indagine aperta nei confronti del carabiniere che, nel corso di un inseguimento, ha sparato e ucciso accidentalmente contro un ladro, il comandante della Compagnia di Battipaglia Erich Fasolino interviene per difendere l’operato del suo militare: “Atteso un continuo susseguirsi di notizie, reputo doveroso rappresentare che, qualsiasi sia l’esito degli accertamenti che si stanno svolgendo e posto che la vita umana rappresenta per me, come per ognuno di voi, il più alto valore da preservare e difendere, l’azione è stata compiuta da un militare ultra cinquantenne, padre di famiglia, con oltre 30 anni di servizio e non lontano dalla pensione (quindi, non da un giovane carabiniere dal grilletto facile), che avrebbe potuto lasciar scappare gli occupanti dell’auto (come forse avrebbero fatto in tanti) ma che, consapevole delle proprie responsabilità, ha tentato di garantire quella sicurezza di cui si parla tanto ma che è sempre più difficile assicurare”.
La difesa
Fasolino decide di intervenire perché forse – spiega – “moralmente mi sento un po’ responsabile di quanto accaduto, poiché chiedo continuamente ai miei carabinieri di profondere il massimo sforzo per permettere una migliore condizione di vita, soprattutto per quanto concerne la difesa della proprietà privata, con un riferimento particolare ai furti in abitazione che, come noto, rappresentano il reato che colpisce il cittadino nell’intimità familiare, andando ad invadere quegli unici luoghi dove una persona si sente protetta, al sicuro”.
Di qui la conclusione del suo pensiero: “Chiedo scusa se i toni possono essere sembrati – a tratti – un po’ duri, ma i tanti servizi in tv ed in sempre più numerosi articoli scritti non devono far dimenticare che oltre ad una persona deceduta, ce n’è un’altra che, per lavorare, dovrà affrontare anche il censore morale di turno. Grazie per la vostra sicura comprensione”.
E’ vano pensare di muovere sentimenti di fermezza nell’opinione pubblica quasi lobotomizzata dalla propaganda falso-buonista quotidiana di chi ha le redini del Paese e dovrebbe invece averne a cuore la sicurezza ed il suo decoro.
Chi fa il suo dovere, nelle difficoltà dell’operare quotidiano, è ormai preda di una perversa congerie di sistema che vede stampa, giudici e cortigiani sempre pronti ad emettere condanne nei suoi confronti.
D’altra parte viviamo una realtà dove senso della nazione, senso del dovere, spirito di sacrificio, disciplina e rispetto delle regole non hanno più alcun riconoscimento, a cominciare dalla famiglia e dalla scuola.
Posso solo dire ONORE e rispetto per quel Carabiniere!
…, Grazie …!