Il proprietario del pub non può essere considerato responsabile per le immissioni rumorose, anche se non ha formalmente diffidato i gestori dal far cessare i rumori molesti.

(Corte di Cassazione – Sezione II Civile, sentenza 4 luglio 2017, n. 16407)

A creare l’inquinamento acustico erano le voci dei clienti, che si intrattenevano fuori dalla birreria, e la musica.

Condotte che, in entrambi i casi, andavano addebitate al gestore che lasciava la musica ad alto volume e non dissuadeva gli avventori dal ”bivaccare” all’esterno dell’esercizio.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 16407, de quo, respinge il ricorso due coniugi, il cui sonno veniva turbato dal vociare degli avventori di una birreria e dalla musica ad alto volume trasmessa nel pub, in orario notturno.

Nel mirino della coppia erano finiti sia i gestori del locale sia il proprietario dell’immobile, chiamati a rispondere in solido dei danni biologici e morali.

Corte di Cassazione Sezione II Civile – sentenza 4 luglio 2017 n. 16407