Caso Cucchi: no a processi mediatici contro Arma (di Lia Staropoli).

“La presunzione di innocenza, principio cardine del nostro ordinamento, non viene mai riconosciuta a coloro che indossano una divisa, assistiamo da anni al processo mediatico sul caso, celebrato nei talk show e sui social, che prima vedeva colpevoli, senza ombra di dubbio i Poliziotti Penitenziari, assolti dalla Giustizia ma mai dalla “rete”, mentre adesso ha già decretato la condanna dei Carabinieri.

Una costante pressione che espone i carabinieri coinvolti e le proprie famiglie, a gravissimi rischi e ritorsioni”.

Lo dichiara in una nota Lia Staropoli, Presidente di “ConDivisa”, l’Associazione che si impegna da anni, gratuitamente, a contrastare la mentalità mafiosa nelle roccaforti della criminalità organizzata, accanto agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine.

“Esprimiamo ancora una volta – continua la nota – il nostro assoluto rispetto per il dolore della famiglia Cucchi, che ha il sacrosanto diritto di conoscere la verità sulla morte del proprio congiunto.

Suscitano in tutti noi, infinito dispiacere e turbamento le foto post mortem diffuse, del povero ragazzo, dal corpo esile, segnato da una vita di sofferenze e confidiamo pienamente nell’operato della Magistratura e degli Investigatori.

Tuttavia respingiamo con forza, tutti i feroci insulti rivolti via web ai Carabinieri coinvolti, fino ad ora completamente innocenti, che hanno speso la propria esistenza per l’Arma dei Carabinieri, per compiere il proprio dovere e per difendere tutti i cittadini, la verità la si può accertare solo in un’aula di Tribunale”.

Nutro un profondo rispetto per il dolore della Signora Ilaria Cucchi, quindi tengo a precisare alcuni punti su alcune questioni da lei sollevate nel condividere il mio comunicato di “Agenparl” a sostegno dell’Arma dei Carabinieri:

1. La mia piena fiducia nella Procura la si desume proprio da quelle intercettazioni che Lei cita (che pubblico), oltre che dai miei comunicati sul caso, così come non è mancata, in questi anni, la mia attestazione di solidarietà nei confronti della famiglia della Signora Cucchi, in ultimo dal comunicato diffuso proprio dalla Signora Cucchihttp://www.agenparl.com/cucchi-staropoli-condivisa-no-proc…/

2. Quando mi ha chiamata il Maresciallo Mandolini, non ho esitato a dirgli che sarei andata a seguire le udienze a mie spese, non perché lui avesse bisogno di un altro legale, ma perché il sostegno alle Forze dell’Ordine a nome dell’associazione che mi onoro di rappresentare, per me non deve avere alcun guadagno economico. Un ruolo che sembra aver compreso bene la Procura, in caso contrario non avrebbe consentito l’utilizzabilità delle intercettazioni che mi riguardano con il Comandante Mandolini , eccone il contenuto reso pubblico mesi fa: http://www.liberoquotidiano.it/…/stefano-cucchi-madre-sorel…

Inoltre mi preme precisare, ancora una volta, che io al momento sono un dottore abilitato.

3. Prima dei Carabinieri ho sostenuto anche i Poliziotti Penitenziari, non ricordo che fossimo in tanti a sostenerli, una cosa è certa, questi padri di famiglia meritano delle scuse da tutti quelli che li hanno accusati ingiustamente.

4. Oltre al mio, anche il comunicato del Cocer Carabinieri che quello del Comandante Generale si intitolano “No a delegittimazioni per l’Arma”.
http://www.repubblica.it/…/cucchi_comandante_carabinieri_d…/

5. Il fatto che il fratello della Signora Cucchi avesse un fisico esile lo afferma proprio la Signora Cucchi più volte, nello specifico quando ha condiviso la foto del Carabiniere Tedesco con gli addominali scolpiti in costume da bagno.

6. Sono felice per l’ entusiasmo con il quale la Signora Cucchi scrive di aver ricevuto il Premio Borsellino, fa bene a sottolinearlo. Io invece, non ho alcun merito nel contrasto alla mafia e alla ‘ndrangheta, perché per me, l’unica antimafia sono gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che arrestano i criminali, anche Borsellino li arrestava. Non si può parlare di contrasto alla ‘ndrangheta e alla mafia se non attraverso i sacrifici che compiono ogni giorno gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine.

7. Non riesco a trovare la parte delle “confessioni”nelle intercettazioni, ho trovato solo un’ ex moglie che non sembra essere proprio in buoni rapporti con l’ex marito, si valuterà in giudizio l’attendibilità di queste dichiarazioni. Sono certa che i colpevoli pagheranno.

8. Valuterò se accettare il Suo gentile invito di prendere parte a qualche Sua iniziativa, intanto io sono felice di invitarLa insieme a me in qualche scuola, per spiegare ai ragazzi anche che è importante non fare uso di droghe.

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