AULLA. 11 MAR. Centinaia di cittadini, senza bandiere di partito, oggi sono scesi pacificamente in piazza ad Aulla per difendere i 24 carabinieri indagati dalla Procura della Repubblica di Massa Carrara, nell’ambito di una discutibile inchiesta che ha suscitato proteste e polemiche.
Durante la giornata di mercato, sono stati distribuiti volantini e raccolti messaggi di solidarietà da inviare al Comando dell’Arma.
E’ stata suonata anche un sirena similare a quella delle pattuglie dei carabinieri, poi tantissimi applausi e slogan: “Viva i carabinieri”.
“Loro ci difendono e mettono a rischio la loro vita per uno stipendio da pochi soldi. La Procura sta mal interpretando la realtà della strada – hanno detto alcuni manifestanti – penalizzando l’esecuzione della nostra sicurezza.
Noi conosciamo bene quei ragazzi in divisa e conosciamo anche coloro che li hanno accusati, sono quelli da cui ci proteggevano”.
Il procuratore della Repubblica, Aldo Giubilaro, si è difeso dalle contestazioni spiegando che “nessuno mette in dubbio l’operato dei carabinieri, una cosa è la solidarietà espressa nei confronti dell’Arma, altra è la solidarietà nei confronti di chi potrebbe essersi macchiato di colpe”.
Tra i reati contestati a vario titolo risultano quelli di violenza sessuale, lesioni, sequestro di persona, falso ideologico per presunti fatti riferiti a “misteriosi pestaggi” e “giustizie sommarie” nelle caserme della Lunigiana, territorio in cui sono aumentati i problemi di sicurezza ed in cui imperversano delinquenti e spaccio di droga.
I legali difensori hanno raccontato l’incredulità con la quale i carabinieri sono stati costretti a subire le perquisizioni e hanno spiegato che sono pronti a dare battaglia in ogni sede: “Macché reati. I fatti non sussistono”.
In tal senso, al momento la Procura non ha chiesto l’adozione di misure cautelari per i militari coinvolti nella discutibile inchiesta.