Una dura accusa della Morena Martini, sindaco di Rossano Veneto e “Accoglienza migranti a Rossano”.

Vorrei condividere con voi la mia indignazione e lo faccio postando la mia foto con la fascia tricolore perché, nonostante tutto, credo ancora fortemente nella mia Patria e nella Repubblica.

Nei mesi scorsi mi chiama la Prefettura per dirmi che, a Rossano, non è stato accolto nessun richiedente asilo o profugo e che un PRIVATO ha messo a disposizione la propria casa per ospitarne alcuni tramite una cooperativa sociale che ha vinto il bando promosso dalla Prefettura di Vicenza in merito alla gestione profughi.

Esprimo il mio pensiero e le mie perplessità su quella che è stata la politica dell’accoglienza in Italia fatta da un governo al quale, purtroppo, anch’io avevo dato fiducia (tutti possono sbagliare!).

Esprimo il mio disappunto sul modus operandi, sulla tempistica, sul fatto che Rossano è un piccolo paese e che l’edificio scelto si trova proprio in centro.

Chiedo la possibilità di poter ospitare famiglie oppure donne con figli anche in numero maggiore. Tutto ciò ben sapendo che, volendo, il signor Prefetto avrebbe potuto inviare subito 24 ragazzi nel mio Paese.

Dopo il cambio di Governo Centrale e con le politiche che ora sta adottando il nuovo Ministro, pare che la situazione emergenziale sia calata.

Eppure, la scorsa settimana, sono venuti nel mio ufficio due rappresentanti della Cooperativa che si dovrà occupare della gestione dei migranti a Rossano.

Molto cordiali, disponibili, conoscitori delle leggi e delle norme, mi chiedono l’idoneità igienico sanitaria del famoso stabile in centro storico, dicendomi chiaramente che gli ospiti saranno ragazzi dai 21 ai 28 anni, migranti economici sub sahariani. Faranno in modo che non siano nigeriani … Io ascolto, non parlo, non faccio battute o commenti.

Penso. Penso e rifletto sulle persone che ho davanti che mi dicono di occuparsi e lavorare per il BENE di chi non sta scappando dalla guerra ma di una generazione di migranti economici che scappa dalla miseria e dalla fame.

Penso ai miei nonni emigrati a Teheran, in Persia dove sono nati mia mamma e i miei zii. Penso agli altri nonni emigrati in Francia dove è nato il mio papà.

Penso ai miei genitori emigrati in Svizzera e poi in Canada…

Penso alle leggi che hanno trovato e a cui hanno obbedito senza se e senza ma.

Penso che non avevano le tutele che ora hanno i nuovi migranti economici.

Penso alla politica italiana dell’accoglienza che per 6 anni ha fatto DISASTRI sulla pelle di povera gente illusa, manovrata, sfruttata da una mafia che non ha nome, stuprata e violentata nei campi libici. Gente disperata illusa e senza colpa che si trova scaraventata su barconi che troppo spesso si trasformano nella loro cassa mortuaria.

Mentre penso li guardo… la sensazione che per loro sia a tutti gli effetti un business è forte… Orologio Rolex, Borsa Louis Vuitton … Non posso permettermi di avere pregiudizi, di farmi delle idee solo giudicando “dall’abito”.

Continuano a dirmi che loro trattano bene i loro “ragazzi”, li seguono, c’è sempre un operatore a disposizione, li istruiscono, li curano… Mi forniscono i nomi di Comuni dove stanno lavorando e dove i loro “ragazzi” fanno dei lavori socialmente utili.

Rispondo che si, sono a conoscenza che possono lavorare ma solo con scope e ramazze: la Legge mi impedisce di dare loro in mano dei tagliaerba, degli attrezzi. Non posso far loro sollevare pesi o altro.

Mentre rispondo, ripenso alle lettere che mio papà scriveva a mia nonna dal Canada, al disco che mia nonna ha inciso per inviarlo ai miei genitori così da far ascoltare la voce di una donna, mamma, che per anni ha aspettato di riabbracciare i suoi figli, di conoscere sua nipote.

Conosco cosa significa EMIGRARE. Ne conosco il significato profondo. Ho il massimo rispetto per chi EMIGRA: probabilmente io stessa sarò mamma di una giovane migrante economica ma, in tutta questa faccenda, esiste un “però”. Ci sono dei paletti che dobbiamo mettere.

L’ispezione igienico sanitaria è stata effettuata lo scorso martedì alla presenza del comandante dei vigili urbani, della guardia di polizia rurale, del capo ufficio tecnico e della sottoscritta.

Per la Cooperativa erano presenti la loro presidente del consiglio di amministrazione ed il loro legale. Lo stabile è stato abitato fino a pochi anni fa da 4 famiglie composte di massimo 4 persone. Il proprietario, italiano, “ senza se e senza ma” ha inviato lo sfratto a tutte.

Lo stabile non risulta agibile, ora, per una serie di motivi che abbiamo trascritto in un verbale. Sottolineiamo che le abitazioni sono state oggetto di atti di vandalismo. Il posto dove insiste l’immobile è accattivante: nella corte interna ci sono delle costruzioni antiche che erano, sicuramente, le case dei filandieri. Piccoli luoghi ricchi di storia e dimenticati da tutti.

Penso che, se si potesse recuperare, sarebbe un luogo fantastico per coppie anziane, gente sola bianca, nera, gialla…cosa importa? Si potrebbe creare una sorta di comunità d’aiuto …perché la Cooperativa non mi propone anche questo?

Con i rappresentanti della Cooperativa poche battute ed il mio commento finale a chiusura di tante inutili discussioni “Qui, in questa casa, così come la vedete, a Rossano MAI”. Non ribattono.

Si vede che sono abituati a dinieghi o a prese di posizione forti. Fatto sta che i tecnici mi danno man forte nel dire che gli appartamenti non sono agibili e che tutto lo stabile dovrà essere messo a norma.

Rientro in ufficio arrabbiata con la vita. Delusa dalle Leggi di questa Italia che tanto amo. Conscia e responsabile degli 8200 abitanti del mio Comune che non capirebbero perché una cooperativa SOCIALE può gestire 24 migranti a Rossano a 35 euro al giorno per un totale di 25 mila euro al mese…

Come posso spiegare a chi mi chiede un contributo per le bollette o per il figlio che è ammalato che non posso dare loro questo contributo e che una cooperativa può gestire molto più denaro di me che sono stata eletta democraticamente dalla mia gente?

Nel mio ufficio mi faccio fare le visure dell’agenzia delle Entrate di questi signori e mentre leggo che non esistono ancora inserimenti in banca dati perché questa cooperativa si è costituita SOLO nel dicembre del 2016, mi arriva al cellulare un messaggio da parte di un collaboratore della cooperativa. Eccolo: “ Da riscontro con i colleghi della “NOME DELLA COPERATIVA” ho avuto ennesima conferma che se l’Italia è un rottame la colpa non è dei migranti o delle imprese sociali ma degli amministratori della cosa pubblica, compresa Lei”.

Leggo questo messaggio allucinante decine di volte. Decido di non rispondere e lo giro al mio avvocato. Chissà se faccio una buona amministrazione chiedendo alla magistratura di indagare su questa cooperativa nata solo a fine 2016 e che, come auto aziendale, ha preso un SUV della JAGUAR che aveva parcheggiato tranquillamente davanti alla mia Ford Focus comprata di seconda mano a 1000 euro da un collega.

Termino queste righe scritte col cuore gonfio di tristezza pensando alle soluzioni per la soluzione della questione “migranti” che la Gabanelli aveva proposto 5 anni fa lei, donna di sinistra, ad un governo di sinistra che non l’ha ascoltata.

Penso alla mia gente operosa, per nulla razzista, pronta ad accogliere tutti quelli che sono in difficoltà ma con regole certe, sicure, a tutela non solo dei cittadini rossanesi ma dei migranti stessi.

Penso ai miei nonni, ai miei genitori, alla fortuna di essere una “figlia del mondo”, alla sensibilità che la politica non mi ha tolto.

Penso al bene immenso che voglio alla mia gente e alla forza con cui mi opporrò allo sfruttamento di carne umana, all’arricchimento “sine die” di certa gente e mentre salgo sulla mia Ford Focus usata spero, spero davvero con tutto il cuore, che ci siano sempre più amministratori della cosa pubblica che possano somigliare a me.

Mai avrei pensato di scrivere: Salvini aveva ragione.

Il Sindaco di Rossano Veneto (VI), Morena MARTINI

https://www.facebook.com/morenamartinisindaco/

1 thought on “Una dura accusa della Morena Martini, sindaco di Rossano Veneto e “Accoglienza migranti a Rossano”.”

  1. Cosa si può fare degnissima sig.ra Sindaco?
    L’amarezza che Ella esprime è da me profondamente condivisa e, ritengo, da moltissimi altri Italiani, ma purtroppo siamo entrati in un coinvolgimento di matrice europeo-mondialista che sembra voglia portarci ad una sostituzione di popolo, cultura e tradizioni (si veda la filosofia boldriniana a questo proposito).
    La sintesi è presto trovata:
    poichè a detta dei molti questa situazione è inarrestabile dobbiamo solamente chinare il capo e nutrirci di questa ignobile propaganda farcita di falso buonismo (tanto qualcuno dei nostri ci lucra copiosamente) in attesa di ….. spero, qualche evento che qualche vero Patriota ci proponga e/o imponga con una svolta nazionalistica e coraggiosa.

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