Greta Thunberg, cinquecento scienziati scrivono all’Onu: “Ma che emergenza è? I dati non sono giusti” … (Video)

È arrivata una letterina all’ Onu. Ha la forza di 500 leoni stufi di stare in gabbia. Sono gli scienziati imprigionati nel bozzolo delle idiozie della fake science. Sono 500 tra cattedratici e ricercatori dell’ intero orbe terracqueo.

Nella missiva contestano i dati inventati e il catastrofismo apocalittico di Greta Thurnberg. Ci giocano la faccia e si espongono al linciaggio social. C’è infatti nonostante un clima, questo sì davvero ignobile e ustionante, da caccia alle streghe alimentato dalla piccola strega, una pattuglia di coraggiosi, inutilmente competenti.

Il segretario generale dell’ Onu António Guterres, che ha creato un ambiente da tempio della Dea Kalì per ospitare Greta dalle dieci braccia e trentatré trecce, ne ha invitato forse uno, almeno uno a sorte di questi 500? Figuriamoci. Nessun dibattito è ammesso.

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Cosa daremmo per assistere a uno scambio di tesi e dialoghi alla pari tra il Nobel Carlo Rubbia e questa furiosa creatura che sembra venuta da qualche girone dantesco con quegli occhi infiammati, con quei suoi discorsi sui sogni e sulla purificazione che ricordano quelli della gioventù hitleriana? Ci domandiamo: chi ha organizzato questa sua ascesa, chi organizza i viaggi, quale organizzazione le ha fatto fissare tempi e termini della sua partecipazione a questo evento globale? Ci sono concorsi pubblici per parlare all’ Onu?

IL TORTO DI SAPERE

I 500 non hanno avuto citazioni sulle prime pagine del giornalone unico dove si spiega la magia del carisma della ragazzina. Ve ne diamo noi l’ avviso, per dare un po’ di salutare CO2 a tutti coloro, e sono tanti, che sono stati abbandonati dal servizio pubblico e da quello commerciale, e perciò hanno creduto di essere soli in mezzo a folle oceaniche di pupazzetti robotizzati dalle formule usate anche per aizzare i doberman. Tranquilli.

Non siamo soli. Ci sono gli scienziati, che a differenza di Greta hanno il torto di avere la laurea ed essere in alcuni casi calvi; e c’ è anche il buon senso a cui vorremmo fare da megafono.

Siamo in un tempo assurdo. Si crede all’ onniscienza delle masse e dei suoi like, e per un senso distorto della democrazia, per cui uno vale uno, stiamo arrivando al manicomio universale con l’ umanità che segue la pifferaia verso l’abisso. Funziona così.

Siccome milioni di ignoranti affermano in corteo, bloccando i parlamenti, che la terra è piatta e l’ araba fenice esiste (più o meno siamo a questo punto) allora, essendo molti più dei 500 scienziati, hanno ragione loro.

BOMBA IDEOLOGICA

Una bomba atomica, altro che Hiroshima. Per ora non ha fatto morti, ma può fare persino più danni se il missile ideologico lanciato dalla Profetessa Greta all’ Onu si tradurrà in scelte politiche. È esattamente il contrario di quanto ci viene fatto bere. Altro che contrasto all’anidride carbonica e agli incendi dell’ Amazzonia.

Detta così, applausi, ovvio. Chi è favorevole alla invasione della plastica che soffoca pesci e uccelli? Ma non è questo. C’ è dietro la follia di chi vuole spegnere il motore del mondo, sulla base di un allarme bugiardo, basato sull’ignoranza di Greta e la furbizia di mestatori che intendono impadronirsi della disperazione indotta da questi poveretti di cervello, a cui strani poteri hanno dato in consegna il giacimento più prezioso di tutti, quello delle coscienze.

Greta è adoperata come un’ arma di distrazione di massa, ma anche di distruzione di un progresso che si vorrebbe dirigere secondo gli umori oggi della finanza globale, saltando gli Stati, tranne ovviamente la Cina, dove chissà perché Greta non viene trasportata. Altro che purificazione dalle sozzure. Questa gente, che sarebbe la generazione dei liceali del mondo intero con i mestatori interessati delle multinazionali green, vuol spegnerci la luce in casa.

Se fosse solo questione di corrente elettrica, ce la caveremmo con le lampade a olio, ma oddio le balene non si possono più cacciare (per fortuna), e però neanche le mucche si potranno allevare, perché producono metano, e bevono acqua, e tutto è sporco, inquinante, vietato, tranne il lusso della barca a vela e dei cibi biologici d’ alta gamma.

RITORNO ALLA BARBARIE

È la rivoluzione dei ricchi giovani del nord, che stanchi di distrarsi solo con le pasticche ci provano inventandosi un viaggio psichedelico nell’ età dell’ oro della preistoria, dove l’ età media era di trenta anni, mentre ancora nell’ 800 in Europa si era sotto i cinquanta. Questi intendono colonizzare con la loro pseudo-scienza e morale fasulla il resto del pianeta. E il problema è che ce la stanno facendo, stanno rintronando il mondo intero.

In nome del diritto a sognare questa signorina con i suoi accoliti ci ricaccia nell’incubo dei tempi in cui la scienza non aveva ancora consentito alla tecnologia di creare e far funzionare quegli strumenti che consentono l’ alimentazione di sette miliardi di persone e di portare elettricità, con i suoi benefici di sicurezza e libertà, dove prima era impensabile.

Quanto è accaduto all’ Onu e da lì è rimbalzato nel mondo, abbattendo i vetri delle nostre case, e gonfiandosi nei nostri tinelli, nei bar e sugli autobus si può sintetizzare così: un fenomeno di ipnosi collettiva ad opera di una maga con le treccine, una creatura arrivata cavalcando i Draghi da qualche saga nordica. Dicendola altrimenti: una strega bambina ci ha gettato un sortilegio.

Tutti i potenti del mondo, tranne un ironico Trump e un lievemente dubbioso Macron, si sono prostrati davanti a Greta Thurnberg e alla sua oratoria di una violenza inaudita.

La questione molto semplice è che non è vero. È proprio una bugia da bambina delle elementari che ha sbagliato libro delle fiabe. Ma nessuno osa eccepire. Noi, insieme ai 500 sì!

di Renato Farina

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E’ andata a New York con la barca a vela di Pierre Casiraghi perché l’aereo inquina. Poi, per riportare la barca nel Principato di Monaco, un intero equipaggio ha dovuto prendere un aereo dall’Europa fino a New York mentre l’equipaggio che l’aveva portata a New York, stanco dalla traversata, ha dovuto prendere un aereo da New York all’Europa. In tutta questa gretinata, secondo voi il Pianeta ci ha guadagnato o ci ha perso? Per non parlare della barca a vela di Pierre Casiraghi. Ma voi ce l’avete una barca a vela di trenta metri? No, voi no ma Pierre Casiraghi sì. E Dio solo sa le risorse che sono state usate per costruirla e quelle che ci vogliono per mantenerla ferma per il 99% del tempo in porto. Eh, ma gli aerei inquinano. State tranquilli che i miliardari come Pierre Casiraghi continueranno a comprare auto da 800 cavalli e andare in aereo mentre il resto della popolazione dovrebbe usare la bicicletta e, bene che vada, il treno per salvare il Pianeta? Ma vi rendete conto dell’ipocrisia di questa gente? (caribbean76)

Radio Maria scrive:

“Cara Greta, dopo che abbiamo buttato Dio nella pattumiera, vogliamo salvare il pianeta? Dopo che lasciamo sopprimere i feti umani, vogliamo proteggere i cuccioli animali? Dopo che confondiamo i generi, vogliamo salvare la specie? Dopo che aiutiamo gli uomini a morire, vogliamo salvare le foreste? Volto indignato il tuo, o forse manipolato? Giovani, non lasciatevi ingannare”.

Il post pubblicato da Radio Maria, rimosso per gli insulti ricevuti.

E, infine, una nostra domanda: “si può credere veramente allo stato psicologico della ragazzina che arriva a piangere mentre legge il suo discorso su un foglietto? Può risultare credibile il sentimento di sofferenza, arrabbiatura mentre si legge?”

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È diventato virale il discorso che una ragazzina tedesca di 15 anni, Marla, ha fatto durante un convegno di Alternative für Deutschland per denunciare i crimini degli immigrati: “Amo il mio Paese, voglio viverci in sicurezza”

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Uno non deve odiare lo straniero per amare ciò che è suo. Amo il mio Paese, voglio viverci in sicurezza“.

È la conclusione del discorso che una ragazzina di 15 anni, Marlaha tenuto a un convegno di Alternative für Deutschland, il partito tedesco di estrema destra. Marla, negli stessi giorni in cui la quasi coetanea Greta Thunberg si prendeva la scena negli Stati Uniti, prima a Washington e poi al vertice Onu sul clima di New York, è diventata celebre sul web grazie a un video caricato sui social e diventato virale.

Se Greta lotta per salvare la Terra dal riscaldamento globale, l’obiettivo di Marla è quello di poter vivere in sicurezza, senza la minaccia rappresentata dalle violenze degli immigrati. “Frequento una scuola privata a Cottbus, sono qui di mia libera iniziativa e mi piacerebbe esprimere la mia opinione come adolescente“, le prime parole della ragazzina.

Che poi è andata al dunque, raccontando la “paura” che hanno “i miei amici” di andare in città a causa dei cosiddetti incidenti isolati”, come sono chiamati dalla stampa i crimini degli stranieri che non si sono integrati nella società tedesca. “Non ci sentiamo sicuri, nei centri commerciali e a scuola“, l’allarme lanciato da Marla. “Ci sono molti poliziotti che vanno in giro in città che non sarebbero necessari se non ci fossero tutti questi incidenti“, racconta la ragazzina. Incidenti che comprendono anche episodi di molestie e violenze sessuali.

Elsa Fidaleo@Jumping110

Anch’io come voglio vivere in nel mio Paese e nelle nostre città https://twitter.com/KasperCarlo_bis/status/1178281907987066886 

Kasper_carlo_bis🇮🇹💚 https://youtu.be/j6iTTsUsmW@KasperCarlo_bis

Sono riuscito a tagliare via tutte le parti con gli applausi nel video di #MARLA (l’anti-Greta, la ragazzina tedesca che denuncia la tragedia delle violenze degli immigrati nella sua cittadina in Germania) rendendolo così condivisibile su twitter:#GretaThunberg #FridayForFuture